REM | Analisi delle vibrazioni delle macchine Carbonia - Iglesias

 

Le analisi delle vibrazioni delle macchine industriali aumentano la sicurezza della diagnosi. Esattamente come il medico visita i suoi pazienti, così anche lo specialista in vibrazioni è chiamato a consulto per la macchina quando le sue condizioni peggiorano. I primi sintomi sono valori caratteristici delle vibrazioni aumentati registrati nell'ambito del monitoraggio delle condizioni (condition monitoring). Con potenti analizzatori e metodi idonei, il tecnico identifica in maniera affidabile la causa di valori caratteristici aumentati ed è quindi in grado di portare tempestivamente rimedio.

Analisi delle vibrazioni - concisa e incisiva
Un'analisi delle vibrazioni "ascolta" l'interno della macchina. Ogni componente vibra infatti a modo suo, generando un rumore caratteristico, che nello spettro lascia un'impronta tipica avente forma di pattern lineare. Se è presente un danno, tale pattern si distingue dal rumore di fondo. Lo specialista è così in grado di identificare se si tratta ad esempio di uno sbilanciamento, un disallineamento o di un danno ai cuscinetti. Oltre a una diagnosi certa, di norma è anche possibile indicare se occorre agire in tempi brevi o se c'è tempo fino alla prossima revisione prevista.

I vantaggi per gestore e manutentore sono del tutto evidenti:
• Identificazione dei difetti delle macchine;
• Informazioni sulle cause dei difetti;
• Localizzazione dei rispettivi elementi costruttivi;
• Ottimizzazione della gestione dei ricambi;
• Pianificazione delle misure di manutenzione;
• Studio dell'anomalia al fine di evitarne la ripetizione.

Metodi e forme dei segnali nell'analisi delle vibrazioni
• Analisi FFT: si usa per rilevare i difetti delle macchine più frequenti, come ad es. disallineamenti e sbilanciamenti;
• Analisi ordinale: Variante dell'analisi FFT utilizzata per le macchine con numeri di giri variabili; nello spettro viene analizzata invece della frequenza il multiplo del numero di giri (ordinale);
• Analisi delle curve di inviluppo: è impiegata per la diagnosi di danni alle dentature (trasmissioni) e ai cuscinetti a rotolamento;
• Funzione Cepstrum: semplifica la diagnosi dei danni alle trasmissioni e ai cuscinetti a rotolamento;
• Segnale di tempo: è adatto per analizzare il segnale misurato e per riconoscere oscillazioni e transienti (urti casuali);
• Orbita: è utilizzata per analizzare le vibrazioni degli alberi - in particolare di quelli con cuscinetti radenti;
• Misura della fase: è impiegata unitamente all'analisi FFT per distinguere uno dall'altro i difetti delle macchine, come ad es. sbilanciamenti, disallineamenti, componenti allentati;
• Esami di risonanza: servono a identificare le frequenze proprie e le forme di oscillazione proprie di una macchina o struttura. In questo caso trovano impiego la prova di impatto, la registrazione della curva di salita e di arresto e il rilevamento delle linee di piegatura di un albero con supporti.

  



Vai all'articolo originale

 

REM | Audit energetico in ambito industriale a Carbonia - Iglesias

 

L’audit energetico di un’azienda è un’indagine preliminare a qualsiasi intervento di gestione dell’energia ed è finalizzato a:

definire un quadro il più completo possibile della situazione energetica dell’azienda, raccogliendo in un’unica struttura di facile lettura tutte le informazioni al riguardo;
individuare e valutare i possibili interventi di miglioramento energetico, attraverso lo sviluppo di soluzioni sia tecniche che gestionali, in grado di superare il tradizionale approccio alle problematiche energetiche, spesso caratterizzato da azioni sporadiche e scoordinate fra loro.
• La metodologia seguita nello svolgimento dell’audit energetico è conforme ai requisiti stabiliti nelle norme vigenti.

L’audit energetico è così articolato:
analisi dello stato di fatto mediante:
• raccolta ed elaborazione dei dati di consumo energetico;
• sopralluogo tecnico presso lo stabilimento;
• individuazione e approfondimento di soluzioni di carattere tecnico e/o gestionale per l’incremento dell’efficienza;
• preparazione di una relazione conclusiva e presentazione dei principali risultati dell’intero lavoro.

La diagnosi energetica prende avvio dall’analisi dei consumi e dei costi energetici annui dello stabilimento. L’analisi è condotta sulla base delle fatture delle forniture energetiche e di eventuali ulteriori dati e documenti messi a disposizione dall’azienda. Per acquisire informazioni più specifiche sui consumi elettrici viene valutata la possibilità di richiedere dati al distributore locale dell’energia elettrica. Lo scopo dell’analisi è valutare gli andamenti dei consumi energetici nell’arco dell’anno, nonché nel corso della settimana-tipo e della giornata-tipo di lavoro.
Questa fase della diagnosi energetica costituisce l’occasione per eseguire una verifica delle attuali condizioni contrattuali di fornitura dell’energia elettrica e del gas e una verifica delle fatturazioni. Lo scopo è valutare la bontà dei prezzi di acquisto rispetto ai migliori valori di riferimento dei mercati e valutare la corretta imputazione di tutte le diverse componenti di costo nelle bollette.
Momento fondamentale dell’analisi dello stato di fatto è il sopralluogo tecnico allo stabilimento, finalizzato ad acquisire una conoscenza diretta dei processi produttivi e dei flussi energetici e a reperire le principali informazioni in merito alle caratteristiche tecniche e alle modalità di gestione di tutti gli impianti di utilizzo e trasformazione dell’energia (sia impianti di processo che di servizio).
Il sopralluogo è finalizzato anche all’acquisizione di un’adeguata documentazione fotografica, concordando preliminarmente con i responsabili dell’azienda, i locali e le apparecchiature da fotografare.
L’analisi dello stato di fatto si conclude con l’individuazione dei “centri” di consumo e costo energetico dell’azienda. Il consumo annuo di energia elettrica e quello di gas sono ripartiti nei diversi “centri” individuati e ciò permette di evidenziare i processi e i relativi impianti che richiedono maggiori quantitativi di energia per le loro caratteristiche e orari di utilizzo e che di conseguenza possono offrire i più elevati margini di risparmio.


Successivamente sono definiti i possibili interventi tecnici e gestionali di efficienza per la riduzione dei consumi e dei costi energetici e sono forniti all’azienda:


• la descrizione degli interventi medesimi, con evidenza delle problematiche di tipo tecnico e autorizzativo;
• la stima dei costi di investimento;
• i risparmi energetici ed economici annui;
• l’indicazione dei possibili meccanismi di finanziamento a livello locale e nazionale (Titoli di Efficienza Energetica, ecc.);
• i tempi di ritorno degli investimenti;
• i benefici ambientali in termini di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.


Durante lo svolgimento del lavoro i tecnici incaricati dell’audit devono essere in costante contatto con il personale dell’azienda, per l’acquisizione di dati, il confronto sui possibili interventi da proporre e la condivisione dei risultati.
La diagnosi energetica si conclude con la stesura di una relazione tecnica, che viene consegnata in formato sia cartaceo che digitale ai responsabili dell’azienda. I principali dati e risultati contenuti nella relazione sono infine illustrati in un incontro di presentazione del lavoro.

 

  



Vai all'articolo originale