Sostegno psicologico giovani Frosinone | Dott.ssa Sara QUATRANA

L'adolescenza deriva dal latino "adolescere", crescere. Questa fase (10-19 anni) sfida con cambiamenti biologici, scolastici e sociali. Genitori: osservate, ascoltate, comprendete. Segnali di disagio: isolamento, relazioni difficili, dubbi identità, autolesionismo. Non sottovalutate, supportate la crescita.

Lo sviluppo adoloescenziale

 

Il termine “adolescenza” ha origine dal latino adolescere, ovvero “crescere, svilupparsi, diventare adulto”. Ogni periodo della nostra vita comporta la necessità di acquisire nuove competenze, affrontare nuove sfide.

L’adolescenza (età compresa tra 10-12 anni e i 19) è un’importante fase di transizione e presenta davvero molte sfide nuove.

Gli adolescenti devono gestire contemporaneamente dei grossi cambiamenti di tipo biologico, scolastico e sociale. Imparare a controllare i cambiamenti e a controllare la carica emotiva è una questione di considerevole importanza.

Può capitare che un genitore dica: “non riconosco più mio figlio!”

Un genitore ha davanti lo stesso bambino ma ora sta crescendo, sta sviluppando abilità che lo mettono nelle condizioni di potere agire in modo più adulto.

E se non un genitore non riesce a comprendere un figlio adolescente? Quali sono i segnali di disagio in adolescenza ai quali bisogna far attenzione?

  • Isolamento all’interno della famiglia stessa (“non mi capisce nessuno, lasciatemi stare”)
  • Isolamento rispetto al gruppo dei coetanei (“non voglio stare con nessuno”)
  • Disagio nelle relazioni con i coetanei (“non ho amici, non mi sopporta nessuno/ sono tutti anticapici”)
  • Disagio per il proprio corpo (“non mi piaccio, sono cambiato”)
  • Conflittualità con i genitori (“non mi capiscono, ormai sono grande, non li sopporto più”)
  • Dubbi sulla propria identità sessuale (“non so se mi piacciono le ragazze o i ragazzi, ho il timore di essere gay, ho il timore di essere lesbica)
  • Autolesionismo manifestato attraverso pensieri o comportamenti veri e propri (“ho pensato di suicidarmi, penso di farmi del male, mi taglio, faccio cose pericolose, bevo”)

è importante che un genitore osservi la realtà attraverso lo sguardo, il cuore, la mente del proprio figlio.E' importante non sottovalutare segnali di disagio per permettere all’adolescente di riprendere il prima possibile il suo percorso di crescita.

 

“L’adolescente, e il suo desiderio di essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro”.

(Jacques Drillon)

 

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